grillo, battista e il contraddittorio
Pigi Battista, nel suo editoriale sul Corriere
di oggi, lunedì 5 maggio 2008, scrive che la puntata di “Annozero” si è
svolta «senza contraddittorio» e «senza possibilità di replica».
Quello che segue è l’elenco completo delle espressioni indirizzate da
Vittorio Sgarbi a Beppe Grillo, a Marco Travaglio e ad “Annozero”,
durante la puntata del 1 maggio.
- «Non fare il fenomeno» (a Travaglio).
- «Sembri Fassino» (a Travaglio, che risponde: «Fassino glielo dici a tua sorella»).
- «Mia sorella vale venti volte te che se un pezzo di merda, pezzo di merda puro» (a Travaglio).
- «Hai fatto parlare questo cretino, ora fai parlare me» (a Santoro, riferito a Grillo).
- «Che non racconti queste stronzate sulle basi Nato» (a Grillo).
- «Si vergogni, quest’idiota, questo farabutto» (a Grillo).
- «Hai parlato tu che diffami il mondo, ignorante» (a Travaglio).
- «Grillo non pone questioni, dice stronzate».
- «Non dire stronzate, non dici frasi, dici stronzate» (a Travaglio).
- «Vanno a sentire lo spettacolo di un’idiota» (ai “grillini” in piazza).
- «Non sputtanare l’Italia, non dire puttanate, stai dicendo stronzate» (a Travaglio).
- «Non dire stronzate» (a Travaglio).
- «Vince la destra lo stesso, con i vostri applausi del cazzo» (a Travaglio).
- «Sei un bugiardo, un falsario» (a Travaglio, accusato di lodare Enzo Biagi e criticare Cesare Romiti).
- «Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te» (a Travaglio).
- «Non voglio far andare avanti questo che dice solo delle balle» (a Travaglio).
- «Non ha argomenti, dice bugie» (riferito a Travaglio).
- «Non sfottere, che tu sei il popolo del nulla» (a Travaglio).
- «Popolo del nulla, perché ascolta le sue stronzate» (riferito a Travaglio).
- «Dite delle bugie, siete dei bugiardi» (a Travaglio).
- «Tu scrivi solo idiozie» (a Norma Rangeri).
- «Faccia da tonto» (a Travaglio).
- «Avete pubblicato della merda» (a Roberto Natale, riferito alla pubblicazione sui giornali delle intercettazioni).
Se quello della puntata del 1 maggio non è contraddittorio,
allora la prossima volta, per esprimere un dissenso più efficace in
diretta, dovranno sputarci in faccia e prenderci a calci nello stomaco?
Allora, finalmente, i liberal come Battista saranno soddisfatti. O no?
(commenta sul blog di annozero)
Grillo, Landolfi e il vilipendio
Mario Landolfi, presidente della Commissione di
vigilanza Rai, a proposito di “Annozero” ha parlato di «linciaggio
mediatico, con l’attacco a Veronesi» e di «vilipendio al Capo dello
Stato». Ma se vilipendio c’è stato, perché nessuno l’ha denunciato
quando Grillo ha parlato a Torino, il 25 aprile; quando le sue parole
sono state riportate, nei giorni seguenti, da tutti i giornali; quando
sono state messe in onda dai telegiornali e da “Matrix”? Che cosa fa
Landolfi, accusa magistrati e poliziotti di aver omesso di denunciare
un reato? E perché non l’ha denunciato lui dopo aver sentito Grillo
all’“Infedele” e a Rainews 24 (prima di “Annozero”)? E perché non l’ha
denunciato neppure dopo “Annozero” e dopo che Raisat ha mandato in
replica la puntata?
(commenta sul blog di annozero)
dopo la puntata del 1 maggio
grillo, diritto di cronaca
Ho fatto come sempre il mio lavoro, con ottimi risultati per l’azienda
e portando a termine una trasmissione difficile che ha dovuto
sopportare durante il suo svolgimento insulti e provocazioni
preordinate. Ritengo di aver esercitato il diritto di cronaca dando
conto, come altri programmi, dei momenti più significativi della
manifestazione promossa il 25 aprile a Torino da Beppe Grillo.
L’ho fatto nell’esclusivo interesse del pubblico, con un lavoro di
edizione che ben risultava dalla messa in onda, ma del quale, se vorrà,
il Presidente Petruccioli potrà essere informato ascoltando montatori e
giornalisti che lavorano con passione nella nostra redazione e che sono
abituati a usare la loro professionalità al servizio del pubblico e non
per conto terzi.
Tutti i partecipanti ad Annozero, compreso Marco Travaglio, che
aveva preso parte al V-Day, hanno avuto espressioni di critica e
avanzato rilievi nei confronti di Grillo; c’è stato anche chi l’ha
insultato con estrema violenza. Le affermazioni di Beppe Grillo sul
Presidente Napolitano, già presenti nelle cronache di tutti i giornali
italiani, sono state riportate senza la volontà di farle proprie. Non
riportarle avrebbe rappresentato, a mio parere, una grave omissione e
una censura. La stessa considerazione vale per i giudizi sul professor
Veronesi e su qualunque altro personaggio pubblico. Poiché Grillo è di
fatto un soggetto politico, va attribuita esclusivamente a lui la
responsabilità di ogni sua dichiarazione, come confermano recenti
sentenze della Corte di Cassazione e come normalmente avviene per
Berlusconi, Bossi, Mastella e qualunque altro leader politico. Spetta
dunque ai tribunali e non ai giornalisti valutare la portata calunniosa
delle affermazioni fatte dai soggetti politici e non mi risulta che ci
siano state iniziative in tal senso, perché altrimenti ne avrei dato
volentieri conto.
Sono pronto a rispondere in qualsiasi sede della correttezza dei
miei comportamenti e resto fiducioso in attesa delle iniziative che
intenderà intraprendere il Presidente Petruccioli, ma non ritengo che
esse potranno continuare a consentire ai leader dei partiti di dire
quello che vogliono nella televisione pubblica, proibendo invece a un
unico soggetto politico, Beppe Grillo, di esprimere il proprio
pensiero. La Rai appartiene infatti al pubblico e non ai partiti e la
libertà d’espressione è tutelata dalla Costituzione Repubblicana.
Michele Santoro